Il nucleo di Cabbio si trova sul versante orientale della Valle Di Muggio e si è sviluppato a mezzacosta adeguandosi alla conformazione del terreno. All’estremità del villaggio si trova la Piazza di Cabbio, sulla quale si affaccia la Chiesa di San Salvatore, attribuita all’architetto Simone Cantoni (1739 – 1818), l’intero complesso è un bene culturale tutelato a livello cantonale, l’intero nucleo di Cabbio è iscritto nell’Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere (ISOS). Il progetto è pertanto stato elaborato e realizzato in stretta collaborazione e sotto la supervisione dell’Ufficio dei Beni Culturali del Dipartimento del Territorio, Repubblica e Cantone Ticino.
La piazza di Cabbio è uno spazio pubblico di dimensioni considerevoli (1’100 mq); è costituito da un terrapieno sorretto da un imponente muro di sostegno in pietra che versava in cattive condizioni, compromettendo la stabilità della piazza. Lo spazio pubblico, utilizzato come parcheggio, era in terra battuta. Data l’assenza di un sistema di drenaggio nella brutta stagione il suolo era spesso impraticabile. Il progetto per la valorizzazione della Piazza di Cabbio ha risposto all’esigenza di valorizzare il contesto mettendo in sicurezza il muro di sostegno e pavimentando la piazza con pietra naturale, nel rispetto della natura del sito.
Il progetto ha affrontato i seguenti temi specifici:
Messa in Sicurezza del muro di sostegno. Il muro di sostegno di altezza variabile da 4 a 3 m, in pietra naturale e parzialmente intonacato si presentava in cattive condizioni di stabilità causate dall’invecchiamento dei materiali e dalle gravose condizioni di carico a cui è stato sottoposto nel corso degli anni (usato come parcheggio e deposito di materiali). Al fine di garantire la stabilità della piazza il muro esistente è stato demolito e ricostruito per una lunghezza di
35 m, il nuovo muro con funzioni strutturali è stato costruito in calcestruzzo armato e successivamente rivestito con le pietre provenienti dallo smontaggio del muro preesistente. La forma del manufatto finale riprende esattamente quella del muro originale. Le lastre che ricoprono la corona del muro (copertine) hanno una grande valore storico in quanto alcune di esse presentano delle incisioni di arte rupestre (coppelle). Le copertine originali del muro sono state numerate, smontate, conservate e successivamente ricollocate nella loro posizione e sequenza originale. Nel corso degli scavi per la ricostruzione del muro sono emerse parti di antichi elementi decorativi (balaustre) in marmo di Arzo che sono stati conservati e inclusi nel muro. Il perimetro a valle della piazza era delimitato da 8 alberi ad alto fusto, esemplari adulti e in buone condizioni (tigli e platani in sequenza alternata). Gli alberi non sono stati abbattuti ma sono stati trapiantati così da permettere la costruzione del muro e sono successivamente stati rimessi a dimora, prima della posa della pavimentazione definitiva. Anche in questo caso gli alberi sono stati numerati e ripiantati nella loro posizione originale.
Pavimentazione e canalizzazione delle acque meteoriche. La pavimentazione originale in terra battuta è stata rimossa ed è stata posata una nuova pavimentazione in dadi in pietra di Saltrio, materiale dal colore affine alla natura del luogo. I dadi in pietra di Saltrio sono stati studiati e realizzati appositamente per questo progetto. La pavimentazione proposta consente di conservare l’aspetto unitario e materico della piazza. I dadi di pietra da 10 x 10 cm sono stati posati in file parallele, riprendendo la direttrice dei gradoni del sagrato della Chiesa.
La nuova pavimentazione è impermeabile e fugata con malta cementizia. La pavimentazione è uniforme e lambisce il tronco degli alberi, la pavimentazione alla base degli alberi è drenante. Le acque meteoriche sono raccolte da un sistema di griglie posate all’imbocco della piazza per poi essere immesse in una canalizzazione dedicata a un sistema di predepurazione meccanica (2 separatori degli oli e 2 dissabbiatori); una volta trattata l’acqua viene canalizzata e reimmessa nel riale, suo ricettore naturale.
Arredo. In prossimità della scala pedonale vicino al sagrato è stata posizionata una fontana, quale prosecuzione della geometria del muro di sostegno. La fontana è stata realizzata con un antico blocco di marmo di Arzo, l’acqua sgorga da un rubinetto in ottone, recuperato dalla vecchia fontana, e avvitato a un tubo anch’esso in ottone, sorretto da un profilo IPE 100 di acciaio ossidato naturale. Intorno alla fontana sono state posizionate delle sedute in pietra, costituite da grandi massi in sasso di Moltrasio recuperati dal materiale di scavo della piazza. Lo stesso tipo di sedute è stato utilizzato all’ingresso della piazza. Alcuni dei massi emersi nel corso dello scavo sono stati utilizzati anche per la realizzazione dei gradini della scala sotto il muro di sostegno che collega la scaletta preesistente al sentiero sottostante definendo un nuovo collegamento pedonale con la piazza. Il sentiero è stato pavimentato con pietre di Calcare di Moltrasio posate di coltello.
Illuminazione. Il progetto ha previsto un’illuminazione uniforme della piazza con un punto luce centrale sospeso su cordina d’acciaio.
Progetto: 2014 – 2022
Committente: Municipio di Breggia
Architetto: enrico sassi architetto sagl
Collaboratori: Irene Lucca
Ingegnere civile: Brenni Engineering SA
Ingegnere civile (canalizzazioni): Holinger SA – Mendrisio
Ingegnere civile (canalizzazioni): Comal SA
Impresa di costruzioni: Impresa Barella SA
Impresa forestale: Galli Manuel
Opere da selciatore: LS Pavimentazioni SA
Opere di sottofondo: Implenia SA
Fornitura di pietra: Salnova – Cava di Saltrio
Fornitura marmo fontana: Patriziato di Arzo
Fornitura tubo fontana: Lang SA
Illuminazione: AIL SA – Aziende Industriali di Lugano
Idraulico: Maroni Rilav SA
Elettricista: Nicola Petraglio Sagl
Metalcostruttore: ES Metalcostruzioni Sagl
Fotografie: Marcelo Villada Ortiz, Simone Mengani