Progetto: 2016 – 2018
Fotografie: Alberto Canepa
Committente: Accademia di Architettura, Università della Svizzera Italiana
Architetti: Ruggero Tropeano Architekten; enrico sassi architetto sagl
Direzione Lavori: enrico sassi architetto sagl
Collaboratori: Roberta Blasi
Ingegnere civile: Pietro Brenni, Brenni engineering sa
Ingegnere elettrotecnico: Augusto Daghini, IFEC SA
Ingegnere RCVS: Ehab Mattar, IFEC SA
Perito antincendio: Ida Puricelli, Puricelli-Mona SA
Fisico costruzione: Amedeo Leva, IFEC SA
Bonifica amianto: Simatech SA
Impresa costruzione: Barella SA
Carpentiere: Luca Colombo, F.lli Colombo Sagl
Elettricista: Arrigo G&A SA
Sanitario: Galli SA
Ventilazione: Aerimpianti SA
Gessatore e Controsoffitti: Michele Vodola
Metalcostruzione: Agustoni Fabrizio SA
Fabbro: Francesco Talaia
Finestre: Eledil srl; Mirco Solcà
Falegnami: Mirco Solcà; Roberto Köchli, RK Mobili
Pittore: Giovanni Righitto, Rovio Color
Pavimenti: Marco Palumbo, Uniquefloor AG
Piastrellista: Jotti Guglielmo SA
Cucina: Enrico Trentini, Flavio Morosoli SA
Bancone Bar: Roberto Köchli, RK Mobili
Frigorista: Marzio Sciarini, Techno Frigo Sagl
Illuminotecnica: Regent SA; Das-Objekt
Arredo: Cavalieri Carlo & Ci SA
Impresa esterni: Massimo Grandi Sagl; Fossati SA
Elettricista esterni: Giuseppe Barone elettricista
Selciatore: Pavidream 2000 Sagl
Giardinieri: Galli Manuel; Willy Bernasconi SA
Lo stabile denominato “Vignetta” è un edificio costruito all’inizio del secolo, si trova la centro del Campus dell’Accademia di architettura di Mendrisio ed è stato acquistato nel 2015 dall’USI – Università della Svizzera Italiana – con l’obiettivo di destinare i locali dei piani superiori a uffici per il personale dell’Accademia. Il piano terreno ospitava un’osteria denominata Vignetta, chiuso da alcuni anni ma che, per molto tempo, è stato frequentato dagli studenti e dai professori dell’Accademia di architettura. L’antica Osteria Vignetta è stata anche la sede della società bocciofila di Mendrisio, è infatti ancora presente il vecchio campo per il gioco delle bocce, coperto da una tettoia sorretta da una struttura metallica.
Il fondo si colloca in un comparto di importanza storica che si sviluppa lungo via Turconi e comprende Palazzo Turconi, le ville Torriani e Argentina con i loro parchi, le recinzioni a muro di giardini di ville signorili edificate tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Il piano di rilevamento ISOS (Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale) dedicato a Mendrisio riconoscendo una chiara qualità storico-architettonica alla zona e pone come obiettivo la salvaguardia e la conservazione della sostanza di tutti gli edifici, parti dell’impianto e spazi liberi. Il lotto nel quale è costruito l’edificio che ospita l’Osteria Vignetta è stretto e allungato (13.90 x 85.5 m), delimitato su tre lati da alti muri di cinta e dall’edificio che si affaccia su via Turconi. Si accede allo spazio interno dalla strada attraverso un passaggio (galleria) che può essere chiuso con un portone in legno.
Il progetto prevede il mantenimento dell’antico campo di bocce, la sistemazione del contesto e degli esterni, la ristrutturazione e l’ampliamento del locale esistente. Nel muro di fondo che delimita il lotto è stato riaperto
un antico passaggio che era stato murato, creando un nuovo percorso pedonale che attraversa longitudinalmente tutta l’area. Il progetto per la nuova osteria prevedeva la demolizione del volume che ospitava la vecchia cucina fuori norma, e l’edificazione di un nuovo corpo di fabbrica, più grande, con il prospetto maggiore costruito a filo e in continuità con la parete dell’edificio esistente. Il nuovo corpo di fabbrica accoglie la cucina e la zona con il bancone del bar; è un volume con il tetto a una falda, rivestita con lamiera ondulata zincata, l’altro lato del tetto è una grande finestra fissa (shed) orientata a nord che porta luce zenitale e riflessa dentro lo spazio della cucina. La quota del terreno con il campo di bocce e i tavoli esterni è di 1.5 m superiore a quella dello spazio interno, questa particolarità ha implicato la costruzione di una scalinata che scende fino a un piccolo spiazzo di fronte alla finestra della cucina. Questo spazio è coperto e protetto dalla generosa sporgenza del tetto. Gli impianti tecnici e le attrezzature di servizio (spogliatoi per il personale, bagni per gli avventori, depositi, dispensa, celle frigorifere, locale macchine) sono stati inseriti in altrettanti locali ricavati da spazi pre-esistenti (due garage e una cantina) ubicati nei corpi di fabbrica al di là del percorso pedonale. Il percorso pedonale di accesso è stato pavimentato con cubi in pietra naturale (granito); il nuovo corpo di fabbrica ha uno zoccolo in calcestruzzo spazzolato ed è rivestito con un intonaco fabbricato con graniglia di marmo rosso di Verona e bocciardato.
Lo spazio interno della nuova osteria è stretto e allungato (21.6 x 4.4 m). Il progetto ha voluto definire uno spazio longitudinale, fluido e passante. La conformazione del soffitto e l’orientamento dell’illuminazione contribuiscono a creare un effetto prospettico che – attraversando l’interno – collega visivamente la strada con lo spazio esterno oltre
l’edificio. La cucina aperta e completamente a vista è attrezzata con una grande finestra a tutta larghezza che può essere sollevata per accedere a un davanzale in acciaio inox utilizzabile come bancone per il passaggio dei piatti.
Data la particolare situazione del sito (racchiuso in una corte scarsamente illuminata) il progetto ha posto particolare attenzione alle scelte in grado di convogliare luce naturale all’interno del locale: una nuova grade finestra fissa di fronte al bancone del bar, uno shed sul tetto e una vetrina con finestra a tutta larghezza in cucina. Anche la scelta dei colori e dei materiali è conseguente. Le pareti sono dipinte di bianco, il nuovo pavimento è di colore chiaro e caldo, realizzato in granulato di gomma riciclata dall’aspetto molto simile alla graniglia (palladiana). Il rivestimento del bancone bar è in acciaio inox lucidato così da diffondere la luce naturale che penetra dalla finestra e riflettere l’immagine dell’intorno contribuendo ad amplificare la percezione dello spazio. Il particolare disegno del soffitto risponde a diverse funzioni: conformazione dello spazio, acustica e illuminazione. Il materiale nel quale è realizzato è fonoassorbente (così come il pannello forato che riveste la parete lunga) e la sua forma “a onde” contribuisce a dissipare il riverbero del rumore. Nelle onde del soffitto sono integrate tre linee LED a luce indiretta regolabili singolarmente e l’impianto di distribuzione della ventilazione/climatizzazione. L’arredo è stato scelto per conferire al locale un aspetto caldo e accogliente. Le sedie modello 14 prodotte oggi da Ton, la fabbrica in repubblica ceca a Bystřice pod Hostýnem che fu fondata nel 1861 da Michael Thonet, sono in legno di faggio chiaro, i piani dei tavoli, dagli spigoli arrotondati, sono in rovere antico, legno ricavato da vecchie travi riusate.
Built at the beginning of the twentieth century and located at the centre of the campus of the Accademia di Architettura in Mendrisio, the building known as “Vignetta” was purchased by USI – Università della Svizzera Italiana – in 2015 to use the upper floors as offices for its staff. An osteria known as “Vignetta” which had long been frequented by the students and professors of the Accademia di Architettura used to occupy the ground floor, but had been closed for a few years. The old Osteria Vignetta was also the headquarters of the Mendrisio bowling club. Indeed, the old bowling court covered by a canopy supported by a metal structure, is still there. The site is part of a historically significant area that extends along via Turconi and includes Palazzo Turconi, Villa Torriani and villa Argentina, their parks and the perimeter walls enclosing the gardens of luxurious villas built between the end of the nineteenth century and the beginning of the twentieth century. The ISOS survey report (the Federal inventory of Swiss settlements of national significance to be protected) dedicated to Mendrisio acknowledges the evident historical and architectural quality of the area and aims to protect and preserve the structure of all buildings, elements of the urban fabric and open spaces. The plot on which the Osteria Vignetta building is built is long and narrow (13.90 x 85.5 m), bounded on three sides by tall perimeter walls and by the building that looks onto via Turconi. The building’s interior is accessed from the road through a passage (galleria) that can be closed with a large timber door. The project involves the preservation of the old bowling court, the refurbishing of the site and external areas, the renovation and extension of the existing premises. An old gateway that had been walled in was reinstated in the back wall that marks the boundary of the plot, creating a new pedestrian route across the entire area. The project for the new osteria entailed the demolition of the building that housed the old kitchen, which no longer complied with current regulations, and the construction of a new, larger building, with the longer elevation extending the facade of the existing building along the same plane. The new building houses the kitchen and the bar counter area, with a single pitch roof covered with corrugated galvanised sheet steel, and a large north-facing fixed industrial rooflight that draws both zenithal and reflected light into the kitchen. The ground level of the bowling court and courtyard where tables are laid out is 1.5 m higher than the internal floor level, and it was therefore necessary to build a staircase to provide access to the small external area in front of the kitchen window. This space is covered and protected by a generous roof overhang. Technical installations and services (changing rooms for staff, toilets for visitors, storage spaces, pantry, cold store, plant room) are housed in rooms created from the former cellar and two garages located across the pedestrian route. The pedestrian access route is paved with natural granite setts; the new building has a reinforced concrete plinth with a brushed finish and is clad in plaster made from a mix of Verona red and bush hammered marble chippings. The interior of the new osteria is long and narrow (21.6 x 4.4 m). The project aimed to create a long, fluid, connecting space. The form of the ceiling and light orientation create a perspective effect across the interior connecting it with the street and the external space beyond the building. The open-plan kitchen is equipped with a full-width window, which can be opened to access the stainless steel sill that doubles as a counter for serving dishes. Given the character of the site (enclosed within a poorly lit courtyard) the project exploits all opportunities to draw natural light into the interior of the building through a large new fixed window opposite the bar counter, a rooflight and a full-width window in the kitchen. Colours and materials, too, were carefully selected to enhance light: walls are painted white, the new floor surface is pale and warm in colour, made from recycled rubber granules and very similar to a terrazzo floor (palladiana). The polished stainless steel bar counter diffuses natural light from the window and reflects the surroundings, expanding the perception of space. The ceiling is designed to serve different functions, structuring space, acoustics and lighting: three separate layers of sound-absorbing materials (like the perforated panel that lines the long wall) contribute to disperse sound reverberation and house individually adjustable recessed LED lighting profiles, together with the ventilation/climate control system. Furnishings were selected to give the interior a warm, welcoming atmosphere. The pale beech wood No. 14 chairs are manufactured by Ton, the factory founded in 1961 by Michael Thonet in Bystřice pod Hostýnem, in the Czech Republic, while the table tops with rounded edges are made from reclaimed oak beams.