Progetto 2017 – 2018
Fotografie: Alberto Canepa, Marcelo Villada Ortiz
Committente: Fondazione Parco delle Gole della Breggia
Architetto: enrico sassi architetto sagl
Direzione Lavori: enrico sassi architetto sagl
Collaboratori: Roberta Blasi, Irene Lucca, Marco Mariotti
Selciatore: LS Pavimentazioni SA
Falegname: Eco 2000 SA
Elettricista: Nicola Petraglio
Idraulico: Giuseppe Stanganello
Marmista: GiMar Graniti e Marmi Sagl
Impresa di costruzione: Impresa Barella (restauro muro ruote idrauliche mulino)
Lattoneria: Fratelli Colombo Sagl
Pubblicazioni:
Il progetto di sistemazione del Mulino del Ghitello si inserisce nel più vasto programma di riqualifica del parco delle Gole della Breggia. La corte del mulino era lo spazio nel quale venivano effettuate le manovre di carico e scarico dei cereali che venivano macinati per produrre farina; questo spazio rappresenta oggi il portale sud, spazio dal quale si può iniziare una delle visite al parco delle Gole della Breggia. Prima degli interventi di sistemazione la corte versava in cattive condizioni e richiedeva il completamento della pavimentazione.
Il progetto della sistemazione della corte si è posto l’obiettivo di combinare diversi elementi: testimonianze dei processi di produzione agricola e vestigia del patrimonio culturale e naturalistico, utilizzando elementi storici e materiali che caratterizzano la geologia del parco. Per tematizzare il disegno del pavimento sono state utilizzate quattro antiche macine abbandonate appartenenti al Mulino Bernasconi, distrutto dal cantiere per la costruzione dell’ex-cementificio SACEBA. Le due più grandi sono costituite da una pietra denominata “Molassa” (conglomerato sedimentario clastico).
Si tratta di una coppia composta da una macina detta “dormiente”, poiché giaceva immobile sotto l’altra detta “ballerina”, che invece ruotava attorno al proprio asse, macinando i chicchi dei cereali per trasformarli in farina. C’è poi anche una macina più piccola, di pietra scura e compatta, probabilmente ricavata da un masso erratico. È stata posata di fronte alla porta d’entrata del mulino.
Sulla sua superficie sono ben visibili delle gemme di granato
che le conferivano un particolare potere abrasivo.
Le soglie dell’edificio sono state realizzate riusando lastre in granito che fungevano da balaustre dell’antico ponte del Ghitello. La coppia di macine in molassa (dormiente e ballerina) sono state posizionate in punti significativi dello spazio della corte: la “dormiente” di fronte alla stretta apertura nel muro che serviva al mugnaio per scendere a controllare le ruote con le pale a immersione che azionavano il frantoio e la “ballerina” al centro della corte. Una quarta macina, denominata welcome (benvenuto), è stata posizionata all’entrata della corte, ad accogliere i visitatori. Le tre macine grandi (welcome, dormiente e ballerina) organizzano il disegno della parte orizzontale della corte.
Per la pavimentazione, insieme alle macine, sono stati utilizzati dei sedimenti che caratterizzano il paesaggio geologico del parco (la Maiolica Lombarda e il Rosso ad Aptici, raccolti durante la messa in sicurezza dei sentieri) combinati con altre pietre che erano già posate all’interno della corte (sassi tondi di fiume, detti “boccette”, e lastre quadrangolari in calcare siliceo probabilmente cavato a Salorino).
La Maiolica Lombarda, anche soprannominata Biancone, è una pietra estremante significativa poiché costituisce l’ingrediente principale per la produzione del cemento.
L’insediamento dell’industria cementizia nella parte bassa del parco è infatti dovuta alla presenza di uno spesso affioramento di Biancone. Si tratta di una pietra sedimentaria che contiene un elevato tenore di carbonato di calcio originato dai resti di antichi organismi monocellulari marini.
Di fronte all’entrata del mulino è stata posata una pietra di Maiolica che include una vena di selce con all’interno ben visibile un fossile.Le pietre sono state posate in strisce parallele bianche e rosse. Dai centri delle macine prendono origine dei raggi bianchi che collegano i principali punti della corte.
È stata anche posata una fontana, ricavata da una pietra rossa sulla superficie della quale sono stati incisi dei tagli paralleli. L’acqua potabile defluisce dalla fontana colando attraverso i tagli, evocando gli strati della sedimentazione rocciosa erosi dal fiume.
L’accesso dal portone è stato evidenziato con pavimentazione di colore rosso, il disegno è organizzato dalle tre macine maggiori, l’area è denominata red carpet (tappeto rosso). Al suo interno sono posate grandi pietre rosse disposte in modo da evocare un grande e immaginario fossile marino.
Oltre alla corte sono stati realizzati interventi di restauro del muro sul quale sono collocate le tre ruote idrauliche che azionano le macine, la sistemazione del soprastante terrazzo (impermeabilizzazione e nuova pavimentazione in legno di robinia) e la costruzione di parapetti per la messa in sicurezza dello spazio esterno.
The project for the reorganisation of the courtyard of the Ghitello watermill is part of a larger program to revitalise the Breggia Gorge park. Restoration work was already carried out to the supporting wall of the three waterwheels that operate the mill, the terrace above it was waterproofed and resurfaced with a new deck in black locust wood, and safety railings were added. The watermill courtyard was once used for loading and unloading cereals, which were then milled to produce flour; today it is the southern gateway to the park, one of the starting points for visits to the Breggia Gorge park. Prior to the restoration, the courtyard was in poor condition and the paving needed to be resurfaced. The aim of the courtyard restoration project was to integrate a number of elements: the traces of various processes of agricultural production and vestiges of the cultural and natural heritage, together with historical elements and materials that are characteristic of the geology of the park. To give character to the paving design four ancient millstones from the Bernasconi mill that was demolished to build the former SACEBA cement works were incorporated. The larger of the two are made from a stone known as Molassa (a clastic sedimentary conglomerate). The pair consists in a so-called “sleeping” millstone, which was laid under a “dancing” millstone rotating on its own axis to grind cereal grains into flour. A smaller, dark, compact millstone, probably carved from a loose boulder is placed in front of the entrance door to the mill. The garnet gems that made it specially abrasive are visible on its surface. The doors to the building are made from reclaimed granite blocks, which used to form the parapet of the ancient Ghitello bridge. The paired Molassa millstones (the “sleeping and the “dancing” stones) are sited at significant points within the courtyard: the “sleeping” stone in front of the narrow opening in the wall used by the miller to inspect the water-wheels that operated the crusher, the “dancing” stone at the centre of the courtyard. A fourth millstone, known as the “welcome” stone, is placed by the entrance to the courtyard, to welcome visitors. The paving layout of the courtyard is arranged around the three large millstones (the “welcome”, “sleeping” and “dancing” stones). Sedimentary rocks that are typical of the geological landscape of the park (Maiolica Lombarda and Rosso ad Apticicollected in the process of clearing the public footpaths) were used together with the millstones and other stones that had already been laid in the courtyard (round river stones, known as boccette and quadrangular slabs of siliceous limestone, probably quarried in Salorino). Maiolica Lombarda, also known as Bianconeis an extremely significant stone, as it provides the main component in the production of cement. Cement works were in fact established in the lower reaches of the park because of the presence of a large Bianconeoutcrop. This is a sedimentary rock that contains a high proportion of calcium carbonate originating from the remains of ancient mono-cellular marine organisms. A Maiolicastone with a visible fossil encased within a flint nodule is placed at the mill entrance. The stones were laid in parallel white and red stripes. White rays radiate from the centre of the millstones, connecting the main points of the courtyard. A fountain carved out of a red stone has also been erected, with parallel grooves cut into its surface. Water flows from the fountain into the grooves, evoking the sedimentation of rock layers eroded by the river. The access route from the main gate is paved with red-coloured stones that form a “red carpet” around the three millstones. Within this area, large red stones are laid out so as to evoke a large, imaginary marine fossil. In addition to the court, restoration work was carried out on the wall on which the three hydraulic wheels, that drive the millstones, are located, the arrangement of the overlying terrace (waterproofing and new robinia wood parapets for securing the Outer space.